Un viaggio da Lucrezio ai giorni nostri per capire come una mente brillante e curiosa può avvicinarsi al mondo e catturarne la bellezza, raccontandola attraverso il linguaggio della scienza ma anche la poesia e la musica.
Come anche Einstein ha riconosciuto, la caratteristica più importante del De Rerum Natura di Lucrezio è la sua ferma fiducia nella capacità dell’uomo di capire i fenomeni della natura con la ragione. L’uomo può esprimersi con un linguaggio del suo cervello, che ricalca in modo sorprendente e meraviglioso quello del mondo, facendo ricorso ad un insieme piccolo di principi primi: sono gli atomi per la natura e le lettere per il linguaggio umano. Le dinamiche sono proprio le stesse: còncursùs, motùs, ordò, positùra, gùrae. Con questa fiducia, Lucrezio si qualifica come un grande precursore dell’uomo rinascimentale e moderno, con oltre 15 secoli di anticipo, pur ricorrendo al linguaggio poetico invece che a quello quantitativo e matematico. Ma proprio per questa diversità, fornisce una tessera a mio parere insostituibile al mosaico della nostra conoscenza.