TEATRO
Ho perso il filo!

Ho perso il filo!

nuova produzione di Teatro Ragazzi dedicata al baco da seta e alla filiera della seta


Spettacolo
Con Michela Cannoletta
Testo e Regia Giacomo Anderle
Scenografia e Marionette Michela Cannoletta
Produzione Arditodesìo / Teatro a Dondolo
Luci e tecnica Giacomo Gottardi

Partner del progetto Orto San Marco – Setàp, Fondazione Museo Civico di Rovereto, Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, BIOtech - Centro Interdipartimentale di Ricerca in Tecnologie Biomediche dell’Università di Trento.
Con il supporto di Fondazione Caritro e Fondazione Museo Storico del Trentino.
In collaborazione con Finisterrae Teatri.

Tecnica pupazzi da tavolo
Pubblico dai 5 anni in su
Tematiche: amicizia, bachicoltura, educazione dolce, stili di vita sostenibili, amore e rispetto per la natura, memoria, teatro di figura.
Durata 55 minuti


Sinossi

HO PERSO IL FILO racconta la poetica e divertente storia di amicizia tra due bambini, Berto, Rosa e un piccolo baco da seta, Bruno.
I tre vivono insieme
spassose avventure, momenti di gioco, di cura e di scoperta. Il loro è un percorso di crescita che li porterà ad approfondire la conoscenza della vita dei bachi da seta e della storia della sericoltura. Un cammino non privo di difficoltà e di suspense, tra rami di gelso, stoffe delicate e antri tenebrosi, e che si concluderà con lo scontro tra i tre amici e la malefica, avida e truffaldina proprietaria di un filatoio. Lo spettacolo, che ha debuttato il 10 marzo 2024 al Teatro Portland di Trento, è parte della progettualità FILI – storia, scienza e arte nei luoghi della seta in Trentino, realizzato grazie al contributo di Fondazione Caritro e Fondazione Museo Storico del Trentino.

Linguaggio e scenografia

Il racconto è realizzato utilizzando il linguaggio del
Teatro di Figura, in particolare i pupazzi da tavolo, per l’impatto fortemente visivo e le caratteristiche ludiche affini al gioco simbolico dei bambini. La scenografia si compone di un lungo tavolo composto da telai. La struttura evoca le sensazioni tattili della stoffa e l’intreccio dei fili. Scene e pupazzi sono realizzati in tessuto, per rievocare la morbidezza e i colori della seta. In scena anche un grande albero, un gelso, che offre i suoi rami ai bambini per giocare, e le sue foglie cuoriformi al baco da seta per nutrirsi. Durante la narrazione l’albero verrà trasformato e ricoperto di stoffe lucenti per richiamare l’interno della sartoria della zia Maria. Nella scena finale troviamo il filatoio della strega, che attraverso un motore gira realmente, l’oggetto è stato ispirato dalla visita di un vero filatoio, quello di Piazzo in Vallagarina, e dal magnifico albero del mulino da seta.

Esperienza educativa, sensoriale e creativa

Educazione divertente
: lo spettacolo offre un modo divertente ed emozionante per i bambini di imparare sulla bachicoltura e sulla produzione della seta. Attraverso una storia coinvolgente i bambini possono acquisire conoscenze su argomenti scientifici in modo giocoso e stimolante avendo modo di avvicinarsi a un affascinante aspetto della natura e della storia umana.
Stimolo sensoriale: la scenografia e i pupazzi utilizzati nello spettacolo offrono un'esperienza sensoriale coinvolgente per i bambini. Possono vedere, toccare e sentire la magia della seta attraverso la scenografia evocativa e i pupazzi realizzati in tessuto, creando un'esperienza multisensoriale che rende l'apprendimento più tangibile e significativo.
Promozione della creatività e dell'immaginazione: lo spettacolo incoraggia la creatività e l'immaginazione dei bambini, portandoli in un mondo fantastico popolato da personaggi affascinanti e avventure straordinarie. Questo stimola la loro fantasia e li ispira a esplorare nuove idee e concetti, incoraggiando lo sviluppo di abilità cognitive importanti come la risoluzione dei problemi e il pensiero critico.

APPROFONDIMENTI:

VIDEO





PROGETTO 


FILI – storia, scienza e arte nei luoghi della seta in Trentino

Lo spettacolo che abbiamo descritto è parte integrante di un progetto culturale che nasce con l'obiettivo di 
recuperare e valorizzare la storia della tradizione della gelsibachicoltura e della produzione serica in Trentino, approfondendo anche gli utilizzi in campo tessile e le odierne applicazioni biomediche. 
Nella realizzazione di questo progetto Arditodesìo si fregia della collaborazione di:
• Teatro a Dondolo (www.teatroadondolo.it)
• Fondazione Museo Civico Rovereto (www.fondazionecr.it)
• Museo del patrimonio industriale di Bologna (www.museibologna.it/patrimonioindustriale)
• Orto San Marco, Rovereto (TN) (ortosanmarco.eu)
• BIOtech - Center for Biomedical Technologies -  Università di Trento (www.unitn.it/biotech/)
e del supporto di Fondazione Caritro e Fondazione Museo Storico del Trentino
.

FILI dunque intreccia l’aspetto storico a quello scientifico, con due target di utenza.

Per i bambini il progetto prevede:
• il
teatro di figura, con lo spettacolo per l’infanzia, HO PERSO IL FILO, che ha debuttato con il 10 marzo 2024 al Teatro Portland con due repliche “sold out”;
• il
linguaggio didattico, con i laboratori interattivi per l’infanzia, alcune date sono state già fissate presso l’Orto San Marco a Rovereto.

Nell’ideazione delle proposte per adulti lo studio della tradizione serica trentina viene condotto con l'approccio che Arditodesìo applica allo storytelling scientifico sul quale è specializzata, inserendosi al contempo nel solco dell’approfondimento storico di cui i musei partner si fanno garanti.

In fase di realizzazione sono contenuti audio/video, di cui almeno un approfondimento storico, concepiti secondo il format già utilizzato della serie Riflessi di Scienza: delle vere e proprie interviste nelle quali il ricercatore/operatore museale parla liberamente al microfono in una specie di flusso di coscienza. Successivamente, in fase di post produzione, il conduttore ricostruisce il discorso inserendo riflessioni, pensieri ed aneddoti che amplificano i temi trattati esplicitando i punti salienti. Ne risulta una narrazione accattivante, nella quale i lati scientifici e storici si mescolano in maniera organica con quelli umani, esistenziali e filosofici. A titolo di esempio, sulle stesse tematiche è possibile ascoltare la puntata “Masterchef” della serie di podcast “Riflessi di Scienza" prodotta dall’Università di Trento in collaborazione con Arditodesìo, nella quale Devid Maniglio, professore associato presso Dipartimento di Bioingegneria Industriale, racconta le possibili applicazioni biomediche del filo da seta.

Queste interviste saranno precedute da visite ai musei partner e da un lavoro di analisi storica basato sulle suggestioni che gli stessi referenti dei musei partner ci stanno trasmettendo.    



LABORATORI


Bruno il bruco

Laboratori ispirati al teatro di figura e dedicati al tema della bachicoltura 
Ideati e condotti da Michela Cannoletta


In aggiunta, o in alternativa, alla programmazione dello spettacolo, proponiamo anche due Laboratori della durata di 1 ora e 45 minuti ciascuno ispirati al teatro di figura e dedicati ai temi sviluppati nello spettacolo HO PERSO IL FILO, ovvero la bachicoltura e la produzione serica. 
BRUNO IL BRUCO è un laboratorio creativo ispirato al teatro di figura e progettato pensando a
due diverse e specifiche fasce d’età con una proposta creativa pensata appositamente: 
- per i bambini della
scuola dell’infanzia è stato ideato il laboratorio FARFALLE DI STOFFA;
- per la
scuola primaria il LABORATORIO DI TESSITURA.

Per chi desidera approfondire è possibile leggere e la scheda raggiungibile CLICCANDO QUI.


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Arditodesìo
via Papiria 6, 38122 Trento
Tel/fax: 0461.924470
P.I. 01984370229